giovedì 16 settembre 2010

Mentire sapendo di mentire

Lunga intervista a "Le Figaro" del nostro Presidente del Consiglio (http://www.lefigaro.fr/international/2010/09/15/01003-20100915ARTFIG00591-silvio-berlusconi-je-soutiens-nicolas-sarkozy.php). Ovviamente il quotidiano francese ha posto l'accento sulle dichiarazioni di Berlusconi in merito all'espulsione dei rom dal territorio francese (il cavaliere ha espresso la sua piena solidarietà a Sarkozy... e non poteva essere altrimenti). Ma nel corso dell'intervista Berlusconi non ha mancato di riservare qualche battuta anche al lavoro fatto all'Aquila dopo il terremoto.

"Il y a eu ensuite la situation d'urgence créée par le séisme du 6 avril 2009 dans les Abruzzes. En un temps record, nous avons secouru 65.000 sinistrés et reconstruit une ville entière pour ceux qui avaient perdu leur maison. Nous avons aussi reconstruit toutes les écoles détruites et fait en sorte qu'à la rentrée 2009, tous les écoliers et les étudiants puissent reprendre leurs cours. Devant une tragédie de cette ampleur, aucun autre gouvernement au monde n'a obtenu un tel résultat".

Non c'è bisogno di conoscere perfettamente il francese per capire cosa va raccontando al mondo il nostro Presidente.
Peccato che all'Aquila e nei comuni tutt'intorno, a tutt'oggi, le persone assistite siano ancora più di 47mila (segno che a un anno e mezzo dal terremoto 47mila persone non hanno ancora le loro case).
Peccato che non sia stata affatto RIcostruita un'intera città, ma costruita di sana pianta una città-dormitorio nuova di zecca, disseminata su un territorio stravolto per sempre e in modo irreversibile nel suo equilibrio sociale e urbanistico.
Peccato che dopo aver costruito (e non RIcostruito) le scuole distrutte, quest'anno, solo all'Aquila, manchino all'appello più di 700 studenti, le cui famiglie hanno evidentemente deciso di abbandonare la città.

Non mi viene altro da dire... BUGIARDO!

martedì 14 settembre 2010

Arriva il super(vice)commissario

Per il momento si tratta solo di indiscrezioni, ma indiscrezioni rilanciate anche dall'agenzia Ansa: ieri, a Roma, al Dipartimento della Protezione civile, ci sarebbero stati mugugni e malumori durante la riunione dedicata alla nomina di Antonio Cicchetti a vicecommissario per la ricostruzione, nomina che verrà sancita formalmente nei prossimi giorni con un'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri. I malumori sarebbero legati ai compiti che Cicchetti andrebbe a svolgere col nuovo incarico, compiti che, a quanto sembra, andrebbero a sovrapporsi completamente a quelli attuali del commissario Chiodi (unico assente alla riunione di ieri) e del vicecommissario Cialente. Quello che non è dato sapere è chi avrebbe mugugnato durante la riunione.
La Protezione civile, naturalmente, smentisce categoricamente malumori e tensioni. Anzi, secondo gli uomini in blu tutto è filato liscio e andato a meraviglia. In ogni caso, se le voci sugli incarichi conferiti a Cicchetti venissero invece confermate, allora sarebbe chiaro cosa aveva in mente il Presidente Berlusconi quando, a fine luglio, annunciò di voler riprendere il controllo diretto della ricostruzione: piazzare all'Aquila un fedelissimo che esautorasse le istituzioni locali, e di conseguenza gli aquilani, dalle decisioni.
Ho come la sensazione che sopra le nostre teste si stia consumando l'ennesima operazione per cercare di strapparci la possibilità di decidere del nostro futuro. Ed è la conferma che la vera partita sull'Aquila si gioca a Roma, tra palazzo Grazioli e il Vaticano, considerando che il giocatore che sta per scendere in campo è anche un "fedelissimo" di Sua Santità.
Non so perché, ma provo come un senso di impotenza...

mercoledì 8 settembre 2010

L'arte dei pazzi

Lunedì 6 settembre: Boschi, incazzato nero contro i "profeti di sventura e gli speculatori", lancia accuse contro dei presunti e non meglio identificati mercanti di dati e magnitudo, e minaccia di chiudere il flusso di informazioni sull'attività sismica in Italia , che l'Ingv mette a disposizione di tutti sul proprio sito. Se la prende proprio con tutti, giornalisti e amministratori locali compresi.

Il giorno successivo l'Ingv fa marcia indietro e annuncia: "Continueremo ad informare, ma in maniera utile e non allarmistica". Sarebbe come dire che fino a questo momento l'informazione dell'Ingv è stata inutile e allarmistica.

Poi chiarisce: "Delle 327 scosse che abbiamo registrato in Italia nell'ultima settimana, fino a pochi anni fà ne avremmo individuate al massimo 8. L'accresciuta sensibilità della rete sismica nazionale ha fatto credere a qualcuno che ci sia stato un aumento della sismicità". Beh, se qualcuno l'ha pensato, bastava spiegarlo.

Allora, tutto questo che vuol dire? Che lo sciame sismico sui Monti Reatini non deve preoccuparci? Che l'ansia è ingiustificata? E no, perché ieri il sindaco di Cagnano Amiterno rivela che l'Ingv, a fine agosto, aveva inviato alle istituzioni locali un documento riservato nel quale affermava che fra il 31 agosto e il 7 settembre avrebbe potuto verificarsi una scossa significativa.
O sono scemo io... o sono pazzi loro!

martedì 7 settembre 2010

Una piccola autocitazione


Normalmente non mi piace citare Facebook su questo blog, né tantomeno citare me stesso, ma credo che i tre status che pubblico di seguito siano una buona sintesi di quello che sta accadendo all'Aquila in questi ultimi giorni, tra allarmi veri e presunti, tra paura e conseguenze della paura.



31 agosto 2010

Enrico De Pietra si aspetta che ora qualcuno dica che se la ricostruzione pesante e quella del centro storico non sono ancora partite, è solo perché ci si aspettava un altro terremoto in zona.



2 settembre 2010

Enrico De Pietra si augura che, nel decidere la chiusura del centro storico fino al 7 settembre, abbiamo almeno pensato a una delle conseguenze più nefaste: chi avrà il coraggio, nei prossimi mesi, di riaprire le attività nel centro storico, visto che al primo allarme scatta il coprifuoco?



7 settembre 2010

Enrico De Pietra vi dà il benvenuto nel nuovo feudalesimo! Nell'Italia in cui nulla è dovuto, nemmeno i diritti! Dove, tutt'al più, le cose ti sono concesse per benevolenza dei potenti e solo se fai il bravo. Benvenuti nel Paese dove il Governo non governa ma elargisce, dove la Protezione civile non è tenuta a intervenire se si rischia un terremoto, dove gli scienziati decidono cosa la gente deve sapere e cosa non sapere.